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Furore
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Il territorio del Comune
di Furore comprende la zona costiera a partire
dallo splendido Fiordo e confinante con Conca
dei Marini e Praiano, fino ad un altitudine
di seicento metri presso Agerola. La sua storia
non č dissimile da quella di Amalfi e dagli
altri paesi della Costiera Amalfitana, ma
per quello quello che offre il territorio
fa supporre che nel corso dei secoli passati,
la cittadina non sia mai stata abitata stabilmente,
ma piuttosto sia stata terra di transizione. |
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Dal lato mare, probabilmente
Furore archeologicamente parlando, potrebbe
avere molto da dire per il suo Fiordo, insenatura
naturale, probabilmente č stato scenario di
chissą quali avventure nel corso del tempo;
rifugio per naviganti, covo di pirati ed altro,
e ancora oggi, il passante ed il turista non
puņ far altro, trovandosi nella zona, di fermarsi
incantato ed incuriosito dall'inusuale e favoloso
paesaggio che ha di fronte. |
Da vedere |
Il Vallone di Furore e'"
uno dei piu' pittoreschi fiordi di Italia",
dove si puo' ammirare un meraviglioso paesaggio
che ben si inserisce nello scenario della
costiera amalfitana. Numerose sono le gole
che tagliano l'enorme massa montagnosa che
precipita a mare; questa, denominata "lo
schiato"dal nome di un torrente che "animava"
una fabbrica di carta e un mulino, e' senza
dubbio la piu' caratteristica con il villaggio
di pescatorim semiabbandonato e con il braccio
di mare che si insinua profondamente sotto
il ponte della carrozzabile e che presenta
colorazioni meravigliose. La zona prese
il nome "dal fragore delle onde che nel
piano della sottoposta vallata odonsi mugghiare
allorche' il mare infuria", inizialmente
era divisa in due borghi detti "Terra Furoris
e Casanovae", ma a partire dal XVII secolo
non viene piu' citata in documenti la "Terra
Casanovae". Il paese posto a metri 300 sul
livello del mare e' raggiungibile mediante
un sentiero in parte a gradini e presenta
tre chiese interessanti.La chiesa di S.
Michele arcangelo e' a tre navate di cui
le laterali, coperte da volte a crociera
di sesto acuto. Vi sono quattro cappelle
intercomunicanti con la navata centrale
madiante archi ogivali ed e' rischiarata
da monofore archiature. Il campanile, posto
davanti alla porta d'ingresso, presenta
monofore per ogni piano, la cella cilindrica
coperta da una piccola cupola.
La Chiesa di S.Giacomo
e' anch'essa a tre navate, quella centrale
- con colonne in marmo bianco venato e capitelli
a tronco di cono capovolti, che sorreggono
archi a tutto sesto - e' coperto da tetto,
mentre quelle laterali da volte a crociera.
Il campanile a piu' piani, su cui si aprono
monofore, divisi da leggere cornici aggettanti
e' sormontato da una cuspide rivestita di
maiolica.
La chiesa di S. Elia e'
ad unica navata fiancheggiata da cappelle.
L'ingresso e' nel pianterreno del campanile
e presenta la volta a crociera. Rimodernata
nel 1474 presenta un pregevole trittico
del pittore Angelo Antonelli, datato 1479
e rappresentante la Vergine in trono con
ai lati S. Elia e S. Bartolomeo, che testimoniano
l'ingresso in Campania della civilta' "prospettica"
di origine francescana. |
Per saperne di
più: www.furorehotel.it |
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